di Angelo De Rosa
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IO NON SONO RAZZISTA, MA...
**CHE COS'E' IL RAZZISMO** Il razzismo “scientifico” in voga fino al XIX secolo, è l’idea secondo cui gli esseri umani sarebbero classificabili secondo razze “superiori” e “inferiori” con caratteristiche differenti. Si tratta quindi di un atteggiamento di discriminazione razziale su base pseudo-scientifica. Oggi sappiamo che tale idea è infondata in quanto le razze umane non esistono. Purtroppo, di certo, esistono il razzismo e...i razzisti. Il termine “razzismo” continua ad essere molto diffuso in quanto ha acquistato, col tempo, un’accezione più estesa. Può anche essere usato in riferimento all’idea della superiorità del proprio gruppo sociale rispetto ad altri con determinate caratteristiche distintive (ad esempio, si parla di razzismo nei confronti degli omosessuali, di persone di fede differenti dalla propria etc.). Secondo l’antropologo Ashley Montagu, il razzismo sarebbe una malattia psichicamente contagiosa che infetta le menti predisposte. Anche il noto fisico Albert Einstein paragonava il razzismo ad una gran brutta malattia; “molto strana in quanto colpisce i bianchi, ma fa fuori i neri”, diceva. Gl’italiani hanno pienamente dimostrato di non essere immuni a tale contagio. Nel bel paese si sono sempre trovate, in abbondanza e con estrema facilità, “menti ben predisposte” . Il virus dell’intolleranza continua a diffondersi e sembra che non esistano antidoti efficaci. La leggenda degli “italiani brava gente”, accoglienti e tolleranti, si schianta ripetutamente contro i comportamenti palesemente razzisti che si verificano quotidianamente nella penisola. Bisogna ammettere che qualche passo avanti ci siamo sforzati di compierlo. Le vergognose Leggi Razziali vigenti durante la dittatura fascista sono state abolite e non si pubblicano più le ripugnanti riviste che inneggiavano alla “Difesa della Razza”; riviste diffuse sempre nel "buio" periodo del fascismo. Nonostante tutto, agl’italiani non è mai piaciuto essere definiti razzisti; lo prova il fatto che l’incipit più usato dai razzisti italiani è : “io non sono razzista, ma...” seguito, di solito, da odiose affermazioni che farebbero arrossire persino il Gran Wizard del Klu Klux Klan. **I MIGRANTI E LA LEGA NORD** Da pochi decenni, l’Italia è divenuta meta di disperati migranti, provenienti soprattutto dal Nord Africa e dall’Europa dell’Est, che tentano di fuggire dalla miseria o, spesso, dalla guerra. I numerosi Governi italiani che si sono succeduti negli ultimi anni, anziché impegnarsi nella ricerca di soluzioni atte ad agevolarne l’integrazione, hanno preferito dedicarsi alla più comoda, ed evidentemente meno impopolare, attività di edificazione di nuovi ghetti. Molti politici italiani, al fine di ottenere maggior consenso, hanno appreso che è molto conveniente far leva sul timore del pericolo di imminenti invasioni di orde di nuovi barbari che minaccerebbero il suolo italico. Il partito politico che più si serve, e più ha giovuto, dello “spauracchio” dell’invasione è la Lega Nord, partito fondato da Umberto Bossi, un perito elettronico, aspirante cantante Rock, finito numerose volte sotto processo (e anche condannato in via definitiva) che ha dovuto dimettersi nel 2012, a seguito dello scandalo della distrazione di fondi del partito a favore della sua famiglia. Probabilmente, avremmo avuto un rockettaro in più e molti guai in meno, in Italia, se questo tizio avesse posseduto maggiore talento per la musica... Inizialmente le discriminazioni della Lega Nord erano rivolte soprattutto al Sud Italia. L’aspirazione principale delle “camice verdi” era la secessione e la nascita dello Stato Padano, separato dal Sud. Recentemente, il partito stava per scomparire, affondato negli scandali dei propri dirigenti che, come accennato sopra, per anni avevano rubato soldi pubblici. L’urgente necessità di di racimolare voti ha spinto i “nuovi” leghisti ad attaccare in modo più incisivo i migranti stranieri, chiedendo e trovando il provvidenziale appoggio anche di molti meridionali (evidentemente di corta memoria) infastiditi dagli sbarchi di migliaia di disperati stranieri sulle proprie coste. Un successo per molti inaspettato (molti leghisti se ne stupiscono ancora oggi) se si pensa che fino a pochissimo tempo prima le vittime degli attacchi leghisti erano proprio i meridionali. Per rendere l’idea del livello etico di taluni esponenti della Lega Nord, di seguito riportiamo alcune loro famose frasi. “Per gl’immigrati servono i forni” (Mauro Aicardi); “Per i rom ci vorrebbero i forni” (Massimilla Conti); “Gl’immigrati portano ogni tipo di malattia, TBC, scabbia, epatite” (Giancarlo Gentilini). Potremmo continuare per molte pagine, ma riteniamo sufficienti questi tre esempi. **I LAVORATORI STRANIERI** E’ stato sempre difficile per gl’italiani, soprattutto per la classe politica italiana, riuscire a considerare i lavoratori stranieri come delle persone con dei diritti da garantire. Uno straniero che lavora in Italia è visto come qualcuno da tollerare solo in quanto anello della catena produttiva e in qualche modo utile. Un esempio a conferma di tale cinica e diffusa concezione è la tristemente famosa legge Bossi-Fini che regola le politiche migratorie e occupazionali per gli stranieri. La legge è stata criticata pesantemente da associazioni come Amnesty International in quanto conterrebbe alcune clausole che violano i diritti umani. Nel Parlamento Italiano non si è mai realmente iniziato il dibattito sulla ratifica della Convenzione adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1990 sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti. Il documento sta presumibilmente ingiallendo dimenticato in qualche archivio sotterraneo di qualche palazzo romano. Senza alcun dubbio possiamo affermare che l’Associazione della tutela del Lardo di Colonnata ha ottenuto, in Italia, maggiori e concreti successi rispetto alle Associazioni che tutelano i diritti dei lavoratori stranieri. **LA CHIESA** Dobbiamo aggiungere che, fortunatamente, in Italia sono presenti molte Associazioni Cattoliche che s’impegnano ad aiutare anche gli stranieri bisognosi. Purtroppo, la Chiesa non ha mai preso nettamente le distanze da individui o gruppi politici che veicolano e incitano atteggiamenti discriminatori, odio e intolleranza nei confronti degli stranieri . Qualche tempo fa, un noto esponente del Vaticano, Monsignor Rino Fisichella, non si è affatto vergognato di dichiarare che la Chiesa Cattolica condivide pienamente il pensiero etico del partito della Lega Nord. LA RAZZA MALEDETTA In Italia non esiste solo l’avversione nei confronti degli stranieri, ma sono presenti altre varianti. Una di queste varianti è quella “interna”di cui si è accennato sopra, nei confronti dei meridionali, la cosidetta “razza maledetta che che popola tutta la Sardegna, la Sicilia e il mezzogiorno d'Italia “ e che “ dovrebbe essere trattata ugualmente col ferro e col fuoco, dannata alla morte come le razze inferiori dell'Africa, dell'Australia, ecc.». Lo scriveva, non un esaltato razzista emulo del Ku Klux Klan, bensi’ il presidente della Società Italiana di Antropologia e della Società Italiana di Criminologia, Alfredo Niceforo, e non nel Medioevo. Il sopracitato partito della Lega Nord, che oggi non ha problemi a chiedere voti ai meridionali in nome dell’urgente missione di ripulire il “sacro suol” dallo straniero, aveva iniziato la sua attività politica proprio all’insegna dell’affermazione di una presunta superiorità (non si capiva se solo economica o anche di altra natura) degli italiani nati al Nord rispetto a quelli più sfortunati nati al Sud. La secessione infetti è stato per anni il cavallo di battaglia di molti personaggi iscritti a tale partito. **LA TRISTE VERITA’** E' purtroppo evidente che il razzismo è ben radicato in Italia e che negli ultimi anni non ha avuto molti ostacoli nella sua gloriosa avanzata. La strada verso una società che si possa finalmente chiamare "civile", realmente multietnica, votata all'armonica convivenza dei suoi membri e all’integrazione delle differenti culture, sembra ancora molto lunga e tortuosa. Non si tratta di un razzismo di tipo “ideologico”, ma di un sentimento dettato soprattutto dall’ignoranza e dalla paura. La paura atavica dello sconosciuto, del diverso; il primitivo timore di essere depredato di qualcosa a cui si tiene: lo spazio vitale, il lavoro, le persone care. Tutti timori infondati ,ovviamente, ma presenti in nuce nel fondo delle coscienze di molti, soprattutto di coloro che non posseggono gli strumenti per adattarsi agli inevitabili mutamenti sociali, né la sicurezza e la forza sufficienti per affrontare i cambiamenti necessari che la vita ci impone. Chi è tanto cinico da impegnarsi a portare a galla tali rozzi e dannosi istinti è certo di trarne vantaggi, soprattutto vantaggi politici, come abbiamo scritto. Si tratta però di operazioni molto rischiose. L'odio e la violenza, se scatenate, risultano distruttivi e spesso incontrollabili. Recentemente personaggi come il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, hanno imparato molto bene il modo di ottenere consensi aizzando all'odio nei confronti di Rom e migranti. Egli utilizza un linguaggio molto semplice, ma particolarmente efficace. Le sue invettive fanno parte di repertori collaudati. Gli stranieri e i Rom ci rubano il lavoro, lo spazio, si impossessano delle nostre cose, spacciano droghe etc. Molte menti "ben predisposte" hanno già contratto il virus. E' comodo dare la colpa dei nostri mali a chi non fa parte del nostro gruppo. E' una tecnica collaudata da millenni. Salvini non è per niente originale. Se non si riuscirà a fermare o contenere la diffusione di un sentimento tanto deleterio, noi o i nostri posteri, fra non molto tempo, saremo inevitabilemnte trascinati in un vortice da cui sarà difficile uscire; un vortice di violenza e dolore. La storia insegna, ma la nostra memoria sembra debole.
by LIBERTUS66
| 2015-07-15 04:21
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